22-02-2011 Occhi, guerre e paura per diventare la Fallaci Monica Guerritore: Oriana è ancora tra noi
Deve aver mantenuto quegli occhi immensi fino alla fine Oriana. Occhi intelligenti, feroci, vivi che immagino abbiano continuato a parlare ben oltre il tempo nel quale non ha parlato più. Quegli occhi, immagino, continueranno a parlare anche in scena, anche nell’ultima scena dello spettacolo che stiamo preparando, non si acquieteranno mai. Cosa dicono? In quale scenografia immaginaria si muovono? Sto lavorando mentalmente giorno e notte su Oriana. E nella mia percezione la parola “guerra” accompagna ogni sua azione, ogni suo sentimento. Quegli occhi hanno “visto” la guerra, mentre il suo corpo di giovane la attraversava. Con le armi nel cestino della bicicletta raggiungeva, sfidando pericoli, un giovane e bellissimo eroe: suo padre. Era il tempo della Resistenza. Il corpo cambia, le cellule si rinnovano, in sette anni non c’è più niente nel notro corpo fisico che assomigli a ciò che eravamo, ma ciò che è penetrato attraverso lo sguardo nella nostra anima, nell’intima piega del nostro essere non si cancella più. Guerra. Ha avuto paura? Sì. Nel materiale immenso che il Corriere della Sera e Emilia Costantini mi hanno messo a disposizione risulta chiaramente. Guerra-paura. Paura-ferocia come volontà di vita. Odio per la morte-morte. Continua…Scarica il pdf - Corriere della Sera 22/2/11
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