Vorrei la "speranza" nelle parole. Parole che si riempiano di significato. Parole vive che contengano l'urgenza di una vita migliore per le persone. Una vita dove le relazioni tra esseri umani diventino l'asse portante della società, dove gli uomini e le donne non siano costretti ad esaurirsi nei loro lavori, magari non scelti, ma subiti, e possano dedicarsi alle loro vocazioni. Dove i giovani non siano assistiti ma messi in grado di avere un lavoro continuativo per uscire dall'assistenza delle loro famiglie, dello stato, dei più forti. Dove gli anziani diventino punto di riferimento per la loro esperienza e saggezza e vengano trattati con rispetto. Dove i bambini non siano considerati terreno di conquista commerciale ma il tempo dedicato a loro e alla loro istruzione, al loro benessere sia considerato impegno e ricchezza del nostro futuro. Mi piacerebbe sentire parlare con convinzione del rispetto delle diversità e non sempre della legge del più forte. Vorrei sentire parlare di un mondo dove il lavoro sia espressione di libertà e realizzazione individuale, dove si insegni ai ragazzi ad ascoltarsi, a conoscersi e a perseguire con passione i loro sogni. Una vita dove ci sia spazio per la cultura, la lettura, il tempo per sé e la propria famiglia, per dedicarsi alle persone che hanno bisogno. Dove ci sia spazio per incuriosirsi. Dove la solitudine si possa combattere stando insieme, comprendendo e intenerendosi. Vorrei poter vedere in trasparenza nelle parole di chi desidera governare questo paese, la fiamma della passione che, sola, può cambiare la realtà. Avere la percezione che nella sua anima esista una "visione" ideale. E sentirmi accomunata in questa visione.