È Monica Guerritore l' eroina di «Exodus»
«Fiction su Ada Sereni, con lei 25 mila ebrei realizzarono
il sogno della Terra promessa»
Estate 1945. Tra le macerie della guerra appena finita, migliaia di ebrei,
sopravvissuti ai campi di sterminio, migrano attraverso l' Europa, sbandati,
attoniti, con tutto il loro bagaglio di lutti, incubi, malattie, alla
ricerca di un luogo sicuro dove rifugiarsi. Il miraggio è di raggiungere
la sospirata terra promessa. È l' inizio dell' Aliàh Bet,
movimento segreto di immigrazione clandestina in Palestina, che era all'
epoca sotto mandato britannico. Una gigantesca operazione internazionale
legata a una donna italiana, Ada Sereni, che divenne leader del movimento,
riuscendo a far partire dalle nostre coste 25 mila ebrei. Tre anni dopo
nascerà lo Stato di Israele. Questa incredibile pagina di storia,
poco conosciuta, diventa per la prima volta una fiction: «Exodus:
i clandestini del mare», liberamente ispirata all' omonimo libro
autobiografico della Sereni, prodotta da Rai Fiction e Red Film con la
regia di Gianluigi Calderone. Nel ruolo della protagonista Monica Guerritore.
Dice l' attrice, in partenza per la Bulgaria dove la prossima settimana
inizieranno le riprese: «Non conoscevo bene questa straordinaria
avventura. Avevo sentito parlare di questa donna-coraggio, esile e determinata,
capace non solo di muovere masse ingenti di persone, ma soprattutto di
smuovere le coscienze dei politici e l' opinione pubblica mondiale. Gli
ebrei scampati all' inferno nazista non sapevano dove andare, certo non
potevano tornare in quelle città, in mezzo a quella gente con cui
avevano vissuto, prima di essere traditi. Ecco perché l' esodo,
per di più avvenuto in modo clandestino perché gli inglesi
non volevano una concentrazione di ebrei in Palestina». Ma l' impegno
civile della Sereni si intreccia con la sua vita privata. Nata a Roma
nel 1905 da una famiglia ebrea di facoltosi commercianti, si innamora
a 16 anni del suo compagno di scuola Enzo Sereni (interpretato da Thomas
Trabacchi), figlio del medico della Casa Reale, fine intellettuale, socialista-sionista,
esponente dell' alta borghesia ebraica romana. Si sposano a vent' anni,
hanno davanti un avvenire di solidità economica, di studi e cultura,
una carriera assicurata. E invece, due anni dopo, nel 1927, con in braccio
la loro bambina di pochi mesi, partono per la Palestina (gli ebrei la
chiamavano Erez Israel, Terra di Israele) e insieme a un gruppo di giovani
oriundi polacchi, fondano il primo kibbutz vicino a Tel Aviv, Chivat Brenner
(Collina Brenner) dal nome di un ideologo sionista: il kibbutz esiste
ancora ed è uno dei più grandi. Riprende Monica: «Hitler
non è ancora arrivato al potere e in Italia non sono ancora entrate
in vigore le leggi razziali. Eppure quei due ragazzi di ottima famiglia,
pur non essendo perseguitati da nessuno e potendo contare su un futuro
di agiatezza, inseguono il loro ideale: contro il parere delle rispettive
famiglie, partono per testimoniare e accettare in pieno il loro destino
di ebrei. Come veri pionieri, si rimboccano le maniche e cominciano a
trasformare quella terra desertica in rigogliosa e accogliente».
Sono anni di fatica, di rinunce, ma anche di felicità e d' amore.
Nascono altri due figli, Daniel e Agar, quest' ultima dal nome della schiava
egiziana, concubina di Abramo, che da lui ebbe Ismaele, diventando la
madre di tutti gli arabi. Sottolinea la Guerritore: «Il sogno di
Ada ed Enzo era che i due popoli, ebrei e arabi, potessero convivere armoniosamente».
Intanto, in Europa scoppia il terrore, le camere a gas, l' Olocausto.
Nasce una brigata ebraica ed Enzo, nel maggio 1944, decide di partecipare:
si fa paracadutare vicino Firenze, ma per un colpo di vento cade nelle
linee nemiche e viene arrestato dai tedeschi. Per Ada, rimasta nel kibbutz
con i figli, sono ore, giorni, mesi di angoscia, finché decide
di affidare i suoi bambini ai compagni e partire alla ricerca del marito.
Inseguendo un' esile traccia in Italia, entra in relazione con l' Aliàh
Bet. Spiega l' attrice: «Da quel momento, Ada supera il suo problema
privato e aderisce al movimento per il bene collettivo. E quando, qualche
mese dopo, scopre che il marito adorato è morto a Dachau, si impegna
ancor più per salvare tante altre vite umane». Dai pescherecci
alle grandi navi, furono trentatré le imbarcazioni che salparono
furtivamente dall' Italia alla volta di quella che può essere a
ragione definita «una grande utopia». Precisa la protagonista:
«Ada riuscì a farsi ricevere perfino da De Gasperi, chiedendogli
di chiudere un occhio su quell' emigrazione clandestina. E lui le rispose:
"Perché no? Di notte, quando dormo, ne chiudo due"».
Ada Sereni è morta nel 1997, aveva novantadue anni. Ora rivivrà
in televisione nell' appassionata interpretazione di Monica, reduce dal
successo teatrale della sua «Giovanna d' Arco»: «Amo
i personaggi faticosi, di sudore e sangue. In fondo, Giovanna D' Arco
e Ada Sereni sono due eroine che hanno davvero molto in comune»,
sostiene l' attrice. Perché? Risponde: «Entrambe sono paladine
di un ardore, una forza, una generosità tutta femminile, con cui
hanno contribuito a cambiare il mondo». Emilia Costantini * Il film
con Paul Newman L' avventuroso viaggio di seicento ebrei verso la Palestina
per fondare lo stato di Israele è il soggetto di Exodus, girato
nel 1960 da Otto Preminger. Una storia diversa da quella della fiction
con la Guerritore. Protagonisti del film Paul Newman (l' attivista Ari
Ben Canaan) ed Eva Marie Saint. Fu un successo anche per merito della
colonna sonora.
Costantini Emilia
Due puntate Primi ciak in Bulgaria
Dopo «La fuga degli innocenti», fiction andata in onda nel
2004 su Raiuno con la regia di Leone Pompucci (riscuotendo numerosi premi
internazionali) sulla storia vera di una cinquantina di bambini ebrei
europei, che nel 1943 furono salvati da pochi, coraggiosi italiani, che
li nascosero nel paesino di Nonantola, la Red Film prosegue con un altro
capitolo sulla shoah. «Exodus: i clandestini del mare»
su Ada ed Enzo Sereni è un film in due puntate da 100 minuti, scritto
da Nicola e Giuseppe Badalucco e Franca De Angelis, in programma nella
prossima stagione invernale sempre su Raiuno. Le riprese iniziano il 13
marzo in Bulgaria a Sofia, poi nella città di Balcic sul
mar Nero. Altre location anche a Roma, nel ghetto al portico d’Ottavia
e, eccezionalmente, anche nella Sinagoga della capitale. Dice il produttore
Mario Rossini: «Proseguiamo nella nostra linea editoriale, raccontando
una pagina di storia sconosciuta ai più, ma che è invece
importante per sottolineare il ruolo che hanno avuto gli italiani nell’aiutare
gli ebrei». (E.Cost)