"…questa esperienza mi rese la più debole e servile delle creature. Ero ridotta simile a una invalida, la cui ferita non chiusa, ad ogni urto riprende a sanguinare. Al primo pungente senso d'amore che io provassi nei confronti del mio prossimo, lo sterminato paesaggio del dolore amoroso, fino all'ultima voragine della morte, mi si apriva davanti."
Servile...quante persone, come me, leggendo queste righe hanno dato parola a quello stato dell'essere. Come raccontava per me, la grandezza della Morante, la pesantezza di quella catena fatta da eventi lontani nel tempo, ma incisi così profondamente da segnare qualunque altra azione, da inibire qualunque altra possibilità, rendendoci così burattini dei nostri ricordi.
Servili... E' stato il primo libro in assoluto che consapevolmente, ho amato. Specchio, comprensione, riflesso di tutti noi. Leggendolo mi si è aperto il cuore. E, come la grande arte, anche se intima, ha dato respiro nuovo alla mia vita.